domenica 3 gennaio 2021

 





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Santi insieme – Giovani consacrati in comunione
20-21 febbraio 2021.

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Nazionalità



giovedì 17 settembre 2020

Scuoletta gen-re

 Belluno, 16-23 agosto

Alla scuola di Gesù maestro


Adesso possiamo ben dirlo: è stato un vero atto di fede e di coraggio (o un azzardo?) programmare la scuoletta gen-re per approfondire la spiritualità dell'Unità proposta da Chiara Libich… in tempo di Covid-19!



Tutto era stato pensato già da un anno, ma l’arrivo della pande­mia ha portato una grande incer­tezza. Abbiamo continuato a prepararci e fare la nostra parte come se si potesse svolgere, pronti a fermare tutto in ogni momento. Sono stati invitati alla scuoletta i gen-re interni e quei giovani religiosi e consacrate “di mezza età” (30-45 anni circa) che sono stati gen-re. Dopo aver ricevuto 14 prenotazioni, il consenso della casa che ci avrebbe ospitati e l’impegno di tutti ad osservare le norme sanitarie previste, siamo andati avanti.


Ed eccoci il 16 agosto a Belluno, ospiti della Cittadella Cielo di “Nuovi Orizzonti”, situata in collina e immersa in un bosco che ha reso gradevole la nostra permanen­za. Dei 14 previsti, due all’ultimo momento non hanno potuto venire. Eravamo di ben dieci famiglie religiose, di 5 paesi (Cina, Myanmar, Italia, Kenya e Brasile).

La scuoletta di quest’anno aveva un tema specifico, proposto dagli stessi gen-re: trasmet­tere il patrimonio di ispirazioni e di vita che Chiara ha donato ai religiosi e alle consacrate in oltre sessant’anni.  


Il programma, visto con il Centro dell’Opera, prevedeva: la storia della presenza dei religiosi e delle consacrate nell’Opera dall’inizio ad oggi, la lettura condivisa di testi di Chiara (conversazioni, risposte a domande, incontri con i Centri delle due branche…), parti del Paradiso ’49 che si riferiscono esplicitamente ai carismi. Non sono mancati momenti di “verde” (sempre troppo pochi…). Molto tempo l’abbiamo dedicato alla comunione, spontanea e ricca. E un giorno abbiamo visitato a Trento i luoghi di Chiara e la mostra del Centenario.


Un fatto significativo di questa scuoletta è stata la presenza di graditissimi ospiti: p. Theo dalla “Claritas” di Loppiano venuto il primo giorno per raccontarci la storia dei religiosi; p. Egidio, p. Camillo e sr. Angiola che ci hanno donato la loro testimonianza di tanti anni di vita dell’Ideale; sr. Tiziana e p. Salvo che ci hanno aggiornato sulla vita delle nostre branche e del Movimento al largo “Carismi per l’unità” nell’oggi dell’Opera; infine p. Fabio che, culmine del nostro incontro, ci ha tenuto un’intera giornata di Paradiso ’49! Inoltre due ospiti che hanno partecipato solo in parte alla scuoletta: una religiosa interna di Vicenza e la mamma di una gen-re.

Puntuali gli aggiornamenti che con fedeltà abbiamo potuto inviare ogni sera (anzi, ogni notte…) tramite i social media alle tante e tanti che ci accompagnavano da ogni parte del mondo, condividendo in breve quanto vissuto quel giorno e alcune splendide foto.


Infine, un grande grazie lo dobbiamo a chi ci ha sostenuti con la comunione dei beni. Ricordando l’esortazione di p. Bonaventura: “Stuzzicare con prudenza la divina Provvidenza”, abbiamo... stuzzicato, e la risposta è stata generosissima! Solo Dio potrà ricompensare.


Siamo partiti felici e con il cuore pieno di gratitudine a Dio e alla Madonna per le tante grazie piovute.  E con due propositi: continuare il rapporto di unità stabilito fra tutti in questi giorni; e ripetere la scuoletta il prossimo anno con lo stesso pro­gramma, fiduciosi che tante e tanti di più potranno partecipare.

La località dove si è svolta la nostra scuoletta di chiama Vena d’Oro. Lo possiamo confermare: una miniera d’oro che ha arricchito il cuore e la mente di ciascuna e ciascuno di noi, confermandoci nella vocazione all’ut omnes.

 

Qualche impressione

«Sono arrivato non autosufficiente per un problema al ginocchio e poi per un’ulteriore complicazione. Ho fatto l’esperienza di aver bisogno degli altri e ho capito che questo potevo offrirlo (io, di solito, sono molto autonomo). Sono arrivato a questa settimana dopo un anno intenso. Ero molto stanco e qui mi sono sentito confortato e ristorato dal senso di famiglia. Conoscevo pochi di voi, ed è stato bello stabilire una comunione quasi immediata. È semplice il segreto: l’amore vicendevole che fa meraviglie. Vi dico “grazie” per questa esperienza di famiglia. A volte nella mia comunità sento la solitudine. Qui il carisma che condividiamo ha reso possibile vivere una comunione maggiore di quella che vivo a casa».

«È stata una settimana importante. L’incontro con l’Ideale per me è stato forte e in particolare la scoperta di Gesù Abbandonato. Questa esperienza mi ha confermato tantissimo. La mia Parola di Vita è: “Ecco lo Sposo, andategli incontro”. È stato per me ritrovare quella esperienza, dire “sì”, essere fedele».

«Questo incontro estivo è per me sempre una tappa importante. In questa settimana ho valorizzato principalmente due aspetti. Il primo è più pratico: amare il prossimo, saper perdere, sforzarmi di purificare il pensiero, lasciar “fuori” i problemi e vivere l’attimo presente. Mi ci son voluti tre giorni per entrare in questo. La nostra fondatrice diceva sempre: “Se ami il fratello, poi Dio ti dà la luce giusta”. E così è stato (e questo è il secondo aspetto): ieri nell’adorazione a Gesù eucaristia, quel che avevo “perso” l’ho ritrovato come luce. Ho colto il carisma di Chiara come Verità e come Luce».

«Qui siamo tutti diversi ma non c’è stato alcun ostacolo alla comunione. Fabio, Salvo e Tiziana hanno fatto chilometri per venire qui per un piccolo gruppo. Questo fa capire la “grandezza” di questo incontro e il tanto amore che c’è per questa realtà».

«Gli scritti di Chiara ai religiosi sono preziosi per la mia vita, per chi sono io. Sento che imparare a vivere Gesù Abbandonato, con un amore preferenziale, è fondamentale, lì sta la possibilità di santificarmi, di non essere tiepido. Ho ricevuto l’Ideale dalla mia famiglia e ho capito presto che è Dio che sazia l’anima. Amore personale a Gesù e alla salvezza del fratello (mistica + azione), questo ho nel cuore. Mi fa molto bene sentire le storie di chi ha incontrato Dio, mi edifica, è un balsamo. Mi vien da dire come S. Agostino: “Se questo e quello, perché non io?”. Il cammino di santità proposto da Chiara è vicino, moderno, imitabile».

«Pochi giorni prima di venire qui avevo fatto una settimana di eremo. È stata una splendida esperienza di Dio che mi ha ricordato la meta e confermato nella mia vocazione. Cercare Dio e farne esperienza diretta è la mia principale passione. Capisco che quella settimana e questa, nella sapienza di Dio, sono collegate, ovvero la meta (l’unione con Dio) e il come camminarvi verso (la vita d’unità). È il castello interiore e il castello esteriore».

«Un atleta si allena. Per riconoscere G. A., per tenere Gesù in mezzo serve allenamento. Soprattutto per riconoscere e abbracciare G.A. Queste scuolette sono per me il migliore allenamento».

«Mi resta il Paradiso ’49, esperienza alta, ideale che intendo raggiungere, anelito verso questo Paradiso, desiderio di viverlo, per “attingere” (da tangere-toccare), toccare Dio con la freschezza di Chiara. Oggi ho percepito viva questa ricchezza, una freschezza preziosa».

«Questa scuoletta mi ha aiutato ad una comprensione profonda delle nostre fondatrici. Sentendo la storia delle branche, ho capito la storia delle nostre fondatrici. La visione dei carismi come Parole vive e Corpo mistico mi ha aperto il Cielo e la terra, così da capire la grandezza di Dio».

(Padre Donato e suor Francesca)

martedì 14 aprile 2020

Padre Ermanno Rossi, domenicano 

Religioso dell'Ordine dei Predicatori che ha scelto di nulla chiedere e nulla rifiutare


Padre Ermanno (Giuseppe) Rossi nacque a Nocera Inferiore il 28 aprile 1924, in una famiglia cattolica praticante con cinque figli. Nella sua infanzia gli piaceva fare il chierichetto nel monastero di suore domenicane del suo paese. Così sbocciò la vocazione alla vita domenicana e all’età di 11 anni lasciò la famiglia per iniziare il cammino di formazione alla vita consacrata. Parlando di questo periodo lui racconta: «Mi domando e forse vi domanderete: come ho potuto resistere così a lungo, giorno dopo giorno, e non ho chiesto di ritornare a casa dove c’era la mamma che mi amava e poteva accudirmi? Una cosa è certa: nessuno mi ha costretto e avevo una corrispondenza regolare col babbo e con la sorella maggiore. Sono convinto che ho avuto la chiamata di Dio fin dal seno materno. D’altronde, non ricordo un episodio che mi abbia orientato a questa vocazione; me la sono trovata dentro».

Dopo aver terminato gli studi ed esser stato ordinato sacerdote (1949) veniva mandato ad Arezzo come incaricato dei giovani aspiranti alla vita domenicana. Lì ricevette nel 1950 una lettera da un suo confratello, p. Tovini, che era stato formatore suo e di p. Valentino Ferrari. Racconta p. Ermanno: «Nella lettera ci narrava di una conferenza che Graziella De Luca aveva fatto al Terz’Ordine domenicano di Pistoia di cui era direttore spirituale. Graziella aveva raccontato la piccola/grande storia dell’Ideale. P. Tovini ne era rimasto entusiasta; per questo scrisse a me e a p. Valentino.

«P. Valentino – vivendo a Roma – si mise immediatamente in contatto con Chiara. Io raggiunsi Roma solo nell’estate. Ero di passaggio per andare a casa. P. Valentino mi mise immediatamente in contatto con Graziella, che allora era nel focolare di Via XXI Aprile. Ricordo ancora il viaggio in bus, per recarci al suo focolare. Con la mano attaccata al sostegno, mi raccontò le sue indagini su Chiara e le sue prime compagne. Aveva percepito che erano persone di Dio. Quando eravamo ancora a Firenze, infatti, il giovanissimo Valentino, aveva avuto delle intuizioni su una spiritualità di comunione e me ne parlava. Io ne ero affascinato; ma poi si era tutto arenato perché non conoscevamo la chiave per attuarla (Gesù Abbandonato).

Quando bussammo alla porta del focolare di Graziella ci venne ad aprire Vale Ronchetti, allora giovanissima. Sia p. Valentino che io, rimanemmo colpiti dalla luce che emanava dal suo volto. Ci introdusse nel salottino e disparve. Venne Graziella e mi parlò; naturalmente era presente anche p. Valentino.
Mi affascinò subito: avevo sentito Dio e questo mi bastava. Feci solo una domanda: “Ora che siete in vita voi, va tutto bene; ma quando la prima generazione sarà passata, avverrà inevitabilmente il declino, com’è capitato a tutte le fondazioni”. Graziella mi rispose: “No! Finché ci sarà Gesù in mezzo, questo non avverrà”».

Così p. Ermanno rimase in contatto insieme ai primi religiosi che conobbero l’Ideale dell’unità a Roma dove fu trasferito nel 1955. Veniva coltivato in modo particolare da Natalia Dallapiccola per incarico diretto di Chiara: «Mi parlò – per la prima volta! – di Gesù Abbandonato. Io bevevo come un spugna e lei era contenta».
Dopo la fondazione di Loppiano fu chiamato lì da don Foresi come professore di morale. P. Ermanno viveva con p. Michel Lemonnier in una casetta prefabbricata chiamata la “Eolina”. Gli studenti di allora lo ricordano ancora con riconoscenza.  

Qualche anno più tardi p. Andrea Balbo (Novo) e p. Ermanno si recarono al Centro Mariapoli di Rocca di Papa (Roma) per parlare con Chiara. Racconta p. Ermanno: «Io ero rimasto libero dall’insegnamento della morale a Loppiano. Bisognava capire che cosa dovevo fare. Novo andò da Chiara da solo; io lo aspettai davanti alla cappella del Centro. In quel momento, Chiara ebbe l’ispirazione di affidarci il suo studio nella sede del Centro Uno, in Piazza Tor Sanguigna, perché diventasse Segreteria del Movimento dei Religiosi. Io sarei stato il primo segretario. Al termine del colloquio Chiara disse a p. Novo: “Questa è stata la grazia più grande che ha avuto il movimento dei religiosi”. Da lì, infatti, è nata tanta vita. Lì io ho avuto la grazia di vivere per quattro anni accanto a Foco». È stato anche l’inizio di tanti viaggi che p. Ermanno fece per accompagnare e formare i religiosi che nei vari paesi dell’Europa avevano conosciuto l’Ideale.

In tutti questi anni p. Ermanno è rimasto sempre inserito in una comunità del suo Ordine, spesso come superiore: Pistoia, Firenze (S. Maria Novella), Arezzo, Teramo, Perugia, Roma (Prati), Roma (S. Maria sopra Minerva). Nell’ultimo convento ha potuto assistere p. Valentino Ferrari nell’ultima malattia e morte.

In occasione del suo 90mo compleanno aveva scritto: «Le vicende della mia vita sono state tante! Ricordo soltanto una convinzione interiore che mi ha guidato in tutte le scelte: “Nulla chiedere e nulla rifiutare”. Ciò significava per me: valutare bene il compito che mi veniva affidato, metterci tutte le forze con la certezza che al resto ci avrebbe pensato Dio. Per questo motivo, non ho mai chiesto nulla né rifiutato nulla, qualunque compito mi venisse richiesto, anche se è stato quasi sempre contrario al mio sentire. Giunto a questa età posso, però, assicurare che è valsa la pena fidarsi di Dio. D’altra parte, il progetto della nostra vita è nelle sue mani ed è un capolavoro di amore: sarebbe una pazzia rifiutarlo. Assieme alle difficoltà ho avuto delle grazie straordinarie. Tra queste ha un posto di tutto rilievo l’incontro con Chiara Lubich e con il suo Movimento. Questo incontro è stato il faro della mia vita: vi ho trovato, in maniera nuova Dio e una luce che dava unità a tutto. Per tutto questo intendo dar pubblicamente gloria a Dio ed esprimergli il mio ringraziamento».

Nel 2017 la salute di p. Ermanno richiedeva una cura speciale per cui fu trasferito all’infermeria dei domenicani a Fiesole. Era contento di essere vicino a Loppiano come membro esterno della scuola Claritas dei Religiosi dell'Opera di Maria. Nella settimana santa del 2020 ha avuto un crollo di salute dovuto all’età (95 anni) e il 13 aprile, lunedì dell’Angelo, ha spiccato il volo per il Cielo. 

Tante persone lo ringraziano per essere stato strumento della verità dell’Amore che lui ha vissuto e comunicato con impegno e generosità.

martedì 6 agosto 2019

Un magnifico incontro



Roverè Veronese (VR), 29 luglio - 5 agosto 2019


Un magnifico incontro 

alla scoperta della bellezza dei carismi



Da diversi anni un gruppo di religiosi del Movimento dei Focolari nel periodo estivo si ritrovano per in incontro di verifica e di programmazione in un ambiente di montagna. Approfittano di questo momento anche per uno scambio d’anima e per un reciproco confronto con le diverse spiritualità proprie dei loro fondatori, illuminate dal carisma dell’Unità che lo Spirito Santo ha dato a Chiara Lubich. Quest’anno sono stati giorni intensi e cordiali, con tanti scambi e non poche novità, come lo dimostra questa breve narrazione delle giornate trascorse preparata da una piccola commissione nata sul posto.

Il 29 luglio l’incontro incomincia con questo leitmotiv. “Abbiamo molte ricchezze tra noi che in questi giorni vogliamo conoscere”. Così padre Salvo D’Orto e sr. Tiziana Longhitano il primo giorno. Per la sesta volta si tiene un incontro di religiosi a Roverè Veronese nella Casa Incontri Diocesana a 40 minuti da Verona, e da due anni sono presenti anche le Consacrate. Siamo molto internazionali! Veniamo da: Inghilterra, Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Germania, Italia, Slovenia, Polonia. Numerosi i partecipanti provenienti dai continenti, dai seguenti paesi: Senegal, Guinea Bissau, Repubblica Centroafricana, Ciad, Burkina Faso, Sierra Leone, Brasile, Argentina, Sri Lanka.

Ad accompagnare i partecipanti c’è Alberto Lo Presti della Scuola Abbà, professore di Storia delle dottrina politica alla LUMSA di Roma, direttore della rivista Nuova Umanità e responsabile del Centro Igino Giordani e membro del Centro interdisciplinare “Scuola Abbà”. “Lo scorso anno abbiamo letto il Paradiso ‘49 fino al capoverso 109. Quest’anno continuiamo da lì” - dice Alberto e aggiunge - “prima del Paradiso ‘49 l’Opera era un’esperienza spirituale, ma non una risposta alle esigenze della Chiesa. Per noi tornare al Paradiso ‘49 è fondamentale per interpretare il nostro presente e guardare al futuro”. Con queste parole e con i tesi di Chiara Lubich in mano, iniziamo a leggere il Paradiso ‘49, facendo prima una sintesi del cammino fatto lo scorso anno. Gli otto gruppi di condivisione che si sono riuniti in serata sono serviti per conoscerci meglio e per condividere i primi momenti di questo percorso e fare famiglia fra tutti.


      Il mattino seguente (martedì 30 luglio) Alberto Lo Presti introduce un video dove Chiara stessa legge ai focolarini di Polonia, Russia e Lituania (Gorki, 3 marzo 2000), dei brani del Paradiso definiti “un viaggio nel seno del Padre”. “All’unità ci si consegna, non si governa. – dice! E ancora - Il Patto è un atto di consegna all’Unità che Gesù realizza come lui sa”. Ricorda anche le parole che Chiara stessa disse quando Foco le chiede di farle voto di obbedienza:

Tu conosci la mia vita: io sono niente. Voglio vivere, infatti, come Gesù abbandonato che si è completamente annullato. Anche tu sei niente perché vivi nella stessa maniera. Ebbene, domani andremo in chiesa ed a Gesù Eucaristia che verrà nel mio cuore, come in un calce vuoto, io dirò: ‘sul nulla di me patteggia tu unità con Gesù Eucarestia nel cuore di Foco. E fa in modo, Gesù, che venga fuori quel legame fra noi che tu sai. Poi ho aggiunto: ‘E tu, Foco, fa altrettanto”.
    Dopo l’ascolto di questi brani, i partecipanti sono rimasti per un attimo in silenzio e poi ne è seguita una spontanea comunione d’anima tra tutti.

Nel pomeriggio Salvo e Tiziana aggiornano sui movimenti a largo dei religiosi e delle consacrate. Negli ultimi anni, come consacrati, stiamo facendo un percorso all’unisono con quello dell’Opera aprendo ulteriormente gli orizzonti verso i laici e i giovani che vivono i nostri carismi. Ricco l’aggiornamento di come questo percorso si stia realizzando in alcune zone: Brasile, Germania, Triveneto. 
    Concludiamo questa seconda giornata con un breve incontro di gruppo che ha favorito la conoscenza reciproca, sigillata, poi, dal Patto di Unità vissuta tutto il giorno e coronato dalla celebrazione eucaristica.

La mattinata del mercoledì 31 luglio comincia con la lettura del Paradiso ’49. Ma prima Alberto ricorda brevemente quanto era emerso dagli ultimi capoversi dello scorso anno per poi iniziare la lettura dal capoverso 110, facendosi aiutare da Suor Tiziana per la lettura delle note. “L’unica via sicura per entrare in relazione con il testo non è quella razionale”, dice Alberto. Certamente tutti i presenti si sentono aiutati nella lettura del Paradiso, dal Patto che ognuno silenziosamente fa dentro di sé, per avere quella necessaria condizione di vuoto interiore per accogliere queste realtà che vi si trovano in quel testo. Segue una prima comunione d’anima che viene continuata nella ora siccessiva.

Nel pomeriggio si lavora nei gruppi su un dossier di “Testi orientativi per un carisma in atto”. E’ una raccolta di testi con documenti su: 1°) il Magistero della Chiesa sulla vita consacrata, 2°) testi di Chiara sui carismi, 3°) gli orientamenti teologici che riguardano la Chiesa e i Carismi”. Sono testi preziosi che illuminano la strada per un cammino fatto insieme come Movimento al largo dei religiosi e delle consacrate.

Successivamente viene presentato il prossimo Convegno che si terrà nei giorni di sabato e domenica del 8-9 febbraio 2020. Quei due giorni sono preceduti dal consueto incontro di tre giorni (5-6-7 febbraio) programmato per i religiosi del Movimento dei Focolari. Il Convegno è rivolto ad un ampio pubblico e avrà come titolo: “Carismi in comunione: la profezia di Chiara Lubich”; si colloca nel centenario delle nascita di Chiara Lubich ed è sostenuto da tutto il Movimento dei Focolari - Opera di Maria. L’obiettivo è di approfondire il rapporto stretto tra il carisma dell’Unità e i carismi della Chiesa e il contributo reciproco che da questo rapporto di comunione ne deriva. Si sta lavorando molto per questa programmazione e ci sono già una lista di persone che interverranno: il card. Joao, p. T. Radcliffe, ex superiore generale dei domenicani, suor Tiziana Merletti, suor Angela Maria Lupo, Lucia Abignente, Fabio Ciardi, Piero Coda. Il comitato organizzativo può essere raggiunto vie mail all’indirizzo: mc4u@focolare.org.

Già da ora tutti i religiosi e le consacrate si sentono coinvolti nella preparazione di questo Convegno.

Nella mattinata del terzo giorno (1 agosto) abbiamo continuato la lettura del Paradiso ’49 dal capoverso 127 al capoverso 143. Ne è seguita, poi, una intensa comunione d’anima. Successivamente, nella seconda parte della mattina è stata letta la Parola di vita di agosto: Perché dov’è il vostro tesoro, là sarà pure il vostro cuore. Nel pomeriggio il programma, come previsto, è stato sospeso, cosicché a piccoli gruppi tutti si sono organizzati per vivere qualche ora di riposo.



Iniziamo la giornata di venerdì 2 agosto con un documentario inedito, videoregistrato il 20 agosto 1999 a St. Maurice, Svizzera, in cui Chiara legge alcune pagine del ’49 riguardanti l’Inferno. Si tratta dei capoversi che vanno dal 144 al 167. Nel cpv 151 si legge: “Laggiù vi saranno tutte le cose, ma tutte disunite, tutto sfasciato senza l’armonia che è ordine”. Nel video si vedono diversi interventi dei membri della scuola Abbà. Poi, anche tra noi segue una ricca comunione d’anima.

Nelle videoconferenze del pomeriggio Francesca Bosco da Padova e Donato Cauzzo da Roma hanno aggiornato sugli incontri dei giovani religiosi che si tengono durante le vacanze di Natale e Pasqua da cinque anni ad oggi. Oltre alla vita vissuta ci hanno presentato con schiettezza le difficoltà avute. Infatti, spesso si verificava che, una volta terminati gli incontri, non si riusciva a mantenere i rapporti con questi partecipanti. Tuttavia, 8 giovani religiosi ben motivati e provenienti da diverse nazioni a settembre dell’anno in corso parteciperanno all’Assemblea dei giovani dell’Opera. La sfida è lavorare più e meglio nel creare comunione tra le realtà giovanili delle diverse diramazioni.

Nell’ora successiva ci fu una videoconferenza con Jesús Morán, il copresidente dell’Opera. Jesús sta lavorando sul tema del discernimento comunitario che si terrà il prossimo anno e propone anche a noi alcune idee centrali, maturate nel corso di alcune esperienze che ha avuto durante l’estate. Si è chiesto:

Qual è il nocciolo del nostro discernimento? Il discernimento non è solo una tecnica o solo un metodo, ma soprattutto un’esperienza di Dio. Bisogna dunque partire da Gesù. Per Gesù il discernimento della voce del Padre coincide con la sua missione. Entra in quella voce e agisce. Papa Francesco propone tutto questo alla Chiesa. Cosa manca alla Chiesa oggi? Questo incontro profondo con il Padre. L’esperienza di Chiara è che l’ingresso nel seno de Padre è avvenuto attraverso il Patto. Tutti i nostri piani, anche quelli dell’Opera, sono da mutare se non sono radicati in quel Patto.

Leggendo alcune pagine di Piero Pasolini, Jesús è rimasto colpito dall’idea che ‘reale’ è quanto Dio ha fatto. Il credente è nella pace e serenità se crede che il mondo va verso l’Unità, nonostante tutto, anche davanti alle tragedie. Il reale è Gesù Abbandonato, è assumere in noi, bruciare in noi il negativo perché rinasca la vita. Ed ecco che ritorna la prospettiva del Patto di unità attraverso il quale entriamo nel seno del Padre. È qui che possiamo fare tutti i nostri discernimenti: quello personale, quello comunitario, quello istituzionale… Pur in altre prole, lo ha ribadito anche il Cardinal G. Petrocchi quando, nel Corso tenuto agli operatori pastorali a Loppiano, sosteneva che una spiritualità di comunione ha bisogno di un’umanità di comunione.

Quando, poi, un religioso s’incontra con il carisma di Chiara, è normale per lui riscoprire anche il suo fondatore, perché ha trovato un carisma che mette in luce l’azione dello Spirito Santo. Il Movimento dei religiosi non si costruisce dicendo: “Vieni a far parte del Movimento dei Focolari”, ma si costruisce soprattutto attraverso la testimonianza: “vuoi fare un’esperienza che illumina il tuo carisma? Vieni e mettiti in comunione con tutti i carismi”. In Chiara c’è una sintesi nuova ben radicata nella tradizione della Chiesa. L’esperienza di Ignazio di Loyola non sono gli Esercizi spirituali, ma l’esperienza del discernimento della voce del Padre. Ignazio e Teresa sono entrati nel Padre “da soli”, poi l’hanno comunicato agli altri e tanti hanno fatto quella esperienza. Dopo secoli di discernimenti individuali è arrivato il momento del discernimento comunitario, scriveva recentemente Enzo Bianchi. La sintesi di Chiara ci apre ad un ulteriore discernimento, quello trinitario che porta tutti nel seno del Padre.


Oggi, sabato 3 agosto, la lettura del Paradiso ’49 si sofferma sui cpv 168-192. Alberto introduce dicendo che il linguaggio degli articoli di oggi lo possiamo sentire un po’ più vicino alle dimensioni della nostra vita. Infatti, in passato, il tema dei novissimi, soprattutto quello sull’Inferno, era impostato sulla pastorale della paura e non usava riferimenti morali se non un pio desiderio di essere più buoni per non essere castigati. Qui, invece, questi riferimenti morali li troviamo e possono essere tradotti in vita subito: come situarci nei confronti del peccato, della misericordia…  Nel testo troviamo anche dei riferimenti alle parole di vita di questi giorni: “… gratuitamente date … Dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore”, precisamente ai cpv 170, 172, 174. La comunione d’anima che ne è seguita, era tutta su questa linea dell’Amore. Quando non c’è amore c’è l’inferno! Quando invece si ama, c’è un segno della presenza di Dio!

Nel pomeriggio si svolgono due incontri distinti dei religiosi e delle Consacrate. Salvo comunica, tra l’altro, alcune statistiche aggiornate. Questa è l’attuale situazione:
-           Religiosi e Consacrate   1696.
-           Religiosi in formazione 1184. 
-           Religiosi in Europa           627,
-           Religiosi in Italia               318.

Per quanto riguarda il Movimento dei Religiosi ci sono stati dei passi in avanti nella sua comprensione, ma ci sembra anche che, in generale, sia venuta meno la ‘prossimità’, cioè il prendersi cura dei religiosi personalmente”. - dice Salvo - “Gli incontri di nucleo dei religiosi si fanno, ma alle volte rischia di mancare una vita di relazione e di comunione. In positivo vediamo che non ci si arrende alla distanza e alle difficoltà. Si utilizzano ad esempio le nuove tecnologie: i gruppi WhatsApp, le videoconferenze… I religiosi dell’Asia si incontrano regolarmente in videoconferenza il martedì”. Salvo parla anche della convergenza sempre maggiore con varie realtà dell’Opera e del Centro Evangelii Gaudium di Loppiano.

Il video di Chiara ai religiosi a Mollens il 5 agosto 2000, apre la giornata di domenica 4 agosto. “La chiesa è un magnifico giardino in cui fiorirono tanti fiori (carismi). Sta a noi unificarli”. - dice Chiara - “In Paradiso ho visto le focolarine, i focolarini e in grande evidenza i religiosi, infine tutto il Movimento”.

Segue una intensa comunione d’anima. Successivamente, avvertiamo più forte un senso di ringraziamento verso Dio che si è servito dello strumento di una sua creatura come Chiara L. per farci arrivare questa spinta a lavorare per mettere i carismi sempre più in comunione fra di loro. Si è pensato di esprimere questo impegno comune a tutti, con una lettera di saluto ad Emmaus e Jesus, che attualmente presiedono quest’Opera di Maria comunicando loro:

Vi scriviamo … al culmine di questi giorni trascorsi insieme: in Paradiso con Chiara, in una nuova coscienza di unità con tutta l’Opera.

… Ci ha fatto una impressione enorme … rivedere la presenza dei carismi nella Chiesa e nell’Opera attraverso quanto ci ha detto Chiara a Mollens (CH) il 5/08/2000, e dopo quello che Jesús Morán ci ha detto nel collegamento video fatto con lui. Ci pare di comprendere che la visione dei carismi che qui è venuta in luce, potrebbe rispondere a quello che incominciamo a vivere oggi nell’Opera a partire dalla celebrazione dell’anno centenario: l’amore reciproco tra i carismi clarificati dal carisma dell’unità, frutta una luce nuova, sia per l’Opera di Maria che per la Chiesa.

Come Consacrate e Religiosi sentiamo che Dio ci chiama ad essere pienamente impegnati a realizzare questo disegno.

Nel pomeriggio Salvo e Mariano aggiornano sull’economia. Le case che attualmente i religiosi hanno sono ad Albano, a Loppiano, a Luminosa (USA), a Tagaytay (Filippine), alla Mariapoli Ginetta (Brasile). Nei prossimi anni c’è bisogno di interventi di risistemazione sulla casa di Loppiano perché c’è stato uno smottamento di terreno che ha creato crepe. Si è pensato insieme come contribuire all’economia anche attraverso la celebrazione di messe ad intenzione del Centro dei religiosi in modo che le intenzioni già raccolte possano essere trasferite dai debiti raccolti, alla cassa della Branca dei Religiosi, utilizzando, così, il corrispettivo per la formazione. Queste eventuali comunicazioni di messe celebrate, comprese quelle delle messe da celebrare, vanno comunicate via email a: religiosi@focolare.org.

Carlos Andrade aggiorna, poi, sulla nascita e sullo sviluppo della rivista Ekklesia. L’edizione italiana ha 1584 abbonati. Ci sono anche 136 abbonati online. L’edizione inglese viene tradotta dal Ufficio centrale e riporta la traduzione del 75% della versione italiana. L’edizione spagnola ha pensato di fare dei libretti che raccolgono diversi temi e la tiratura è di 600 copie. L’edizione tedesca ha 400 abbonati. In francese si continua con la testata Unitè et Charisme, ma i contenuti sono di Ekklesia e gli abbonati sono180. In Brasile si pensa di fare un’edizione portoghese trimestrale o quadrimestrale. L’edizione slovena è esattamente come quella italiana. La versione polacca conserva la testata Unità e Carismi. Si prospetta anche una versione slovacca.

L’ultima giornata (lunedì 5 agosto) inizia con la meditazione “Il disegno di Foco per i Movimenti a largo raggio” tenuta da Salvo, che racconta anzitutto come è nata questa meditazione partendo dalla domanda “Perché Foco ha a che fare con i religiosi dell’Opera?” Ricorda l’incontro tra Chiara e Foco a Montecitorio nel 1948 e una risposta data da Chiara a chi le domandava se Foco possa essere considerato un cofondatore dell’Opera; una domanda alla quale Chiara, ovviamente, ha risposto di sì con convinzione. Dopo una tale meditazione la comunione d’anima è stata molto intensa.


Questo incontro tra Religiosi e Consacrate, meglio, questo incontro tra carismi, così intenso e profondamente vissuto, si è velocemente concluso, ma tutti sono partiti con la vera convinzione che questa unità creata qui, rimane! Ed è questo che si desidera comunicare a tutti nel convegno di febbraio 2020, celebrato in ricordo di Chiara Lubich, ma programmato per infondere luce nei carismi della Chiesa di oggi.

P. Pasquale C., sr. Carla C., p. Piotr A.

venerdì 12 luglio 2019

Un’immersione di spiritualità e di gioia

Ottmaring (Germania), 1-5 luglio 2019

Cinque giornate di intensa vita spirituale


Un centinaio di partecipanti di 50 congregazioni differenti di Germania, Austria, Svizzera e Svezia, si sono ritrovati insieme per alcuni giorni ella Cittadella ecumenica di Ottmaring (vicino ad Augsburg in Germania). 
Questo incontro era stato gestito dal Movimento dei Focolari, ma era indetto dalla Conferenza dei Consacrati della zona tedesca. Quindi i convocati erano religiose e religiosi di lingua tedesca. La Presidente della Conferenza (DOK = Conferenza Tedesca delle superiore e dei Superiori degli Istituti religiosi) era sr Katharina Kluitmann ed erano presenti anche religiose e religiosi di varie chiese.


Il programma prevedeva interventi di persone di diverse confessioni cristiane ed ampi momenti di dialogo tra il cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congragazione per la Vita Consacrata del Vaticano. Gli interventi e il dialogo sincero e aperto sono stati per tutta questa qualificata l’assemblea molto interessanti e le relazioni con i presenti si sono moltiplicate. Si vede che la spiritualità del carisma dell’Unità nel Nord Europa c’è, è viva, anche se l’età delle religiose e dei religiosi è abbastanza elevata, tranne qualche eccezione.


Le/i partecipanti hanno apprezzato anche la musica con la quale, quattro ragazze giovani dell’Austria hanno contribuito a creare un clima di ascolto e riflessione profonda nella sala. Con i loro strumenti queste giovani hanno vivacizzato delle giornate.
Finito l’incontro, in un momento ricreativo con birra e musica, si coglieva molta gioia e tanta spontaneità che ha favorito le relazioni reciproche. Dopo cinque giorni di questo tono così familiare, sincero e coinvolgente,  tutti sono partiti con la certezza che queste giornate hanno lasciato un ricordo indelebile e dato una fisionomia di partecipazione più ampia fra religiose e religiosi di molti ordini e congregazioni. La voglia di rivedersi per uno scambio profondo è sincera, e la comunione che si è creata resta viva e concreta.

Il clima di famiglia è stato straordinario facendo sperimentare a tutti la gioia dell’unità nella diversità. C’è da ringraziare davvero Maria e lo Spirito Santo per come è stata portata avanti l’Opera, puntando sempre alla inclusività e partecipazione: l’unità è davvero un dono dello Spirito Santo che spinge verso dove vuole e come vuole.
Sr. Tiziana e p. Salvo